07 agosto 2020
“…dove due o tre sono riuniti nel mio nome, là sono io, in mezzo a loro” .
Cristo (Matteo: 18, 20)
Il 16 novembre 1974 si svolge a Roma nella sala Borromini in piazza della Chiesa Nuova il Primo Congresso Nazionale dello Yoga in Italia durante il quale viene comunicata la nascita della Federazione Italiana Yoga.
La Federazione nasce con il principale scopo di salvaguardare le antiche tecniche Yoga e diffonderle esattamente come furono tramandate da maestro a discepolo. Un concetto sostanziale, necessario, fondamentale, per attingere alla fonte, scaturita dal pensiero tramandato dagli antichi Rishi vedici (saggi, veggenti, yogi illuminati). Attraverso la Federazione, i suoi rappresentanti con semplicità e con assenza di spirito di competitività sono pronti ad offrire in modo del tutto disinteressato il meglio di sé stessi e della loro esperienza umana. La nascita avviene nel periodo della “rivoluzione culturale” contraria alla filosofia del successo e dell’arricchimento come valore assoluto. In quel periodo prende piede una nuova idea della spiritualità, non più legata ai dogmi delle religioni, ma una spiritualità interiorizzata. In questo momento la disciplina dello yoga, regalo inestimabile dell’India antica offre uno strumento per arginare il dilagare di un dannoso materialismo. Molti giovani anche in Italia vengono coinvolti dall’attività politica e dai movimenti studenteschi, una piccola parte in quel periodo però si avvicina a questa antica disciplina che non impone nessun dogma e che non modifica le proprie concezioni filosofiche e religiose ma che offre invece la possibilità all’essere umano contemporaneo di evolvere su tutti i piani. Un’arte di vivere in modo incomparabile, elevato, ma reale, pratico e convertibile anche alla vita dell’uomo contemporaneo. Si comprende che attraverso lo yoga l’essere umano ha la possibilità di reintegrarsi nel suo centro naturale, l’Io più profondo e con tutto l’universo intero. É con questo spirito quindi che il gruppo di ricercatori italiani, elencati qui di seguito danno vita alla Federazione per preservare e impartire le tecniche dello yoga attraverso una certa integrità e completezza senza sbagliate deformazioni e false interpretazioni. Per molti anni la Federazione rimarrà il fulcro di questo nuovo spirito e punto d’incontro di molti insegnanti e ricercatori spirituali.
Ecco i soci effettivi della F.I.Y. al suo nascere.
Il Presidente Carlo Patrian, dell’Istituto Yoga di Milano e:
Giorgio Furlan, Accademia Yoga, Roma
Marco Benmayor, Centro Atman, Roma
Antonio Nuzzo, Integral Yoga Institute, Roma ,
Antonio Naim, Centro Yoga, Firenze
Giorgio Astolfi, Centro Ruhani Satsang, Roma
George T.Dharmarama, Associazione Italo-Indiana Torino
Pierfranco Marcenaro, Centro Ruhani Satsang, Milano
Pietro Bonvini, Scuola Yoga Ananta, Genova
Gianni Longo, Istituto Yoga, Trento
Anna Malotti, Centro Yoga, Livorno
Maria Picarone, Yoga Mabel, Napoli
Roberto Amici, Sukkukai, Genova
Gianni Bencini, Centro Viveka, Firenze
Salvatore Compagnino, Centro Yoga, Verona
Marcella Ferri, Centro Yoga, Firenze
Manuela Borri Renosto, Studio Yoga, Roma
Liana Guidi, Livorno
Cosma Filmé, Bologna
Anna Gervasoni, Istituto Yoga, Bergamo
Luca Ghinolfi, Lavagna, (Genova)
Giuliano Del Canto, Cecina (Livorno)
Umberto Guidi, Integral Yoga Institute, Roma
Carlo Shanti, Darshan Yoga, Roma
Paola Maldarizzi, Asti
Annalisa Marchi, Scuola Yoga, Des. del Garda (Brescia)
Gastone Samoré, Accademia Studi Orientali, Verona
Franca Sacchi, Milano
Paolo Valle, Centro Yoga Sadhana, Savona
Alfredo Vitali, Scorpion Club, Milano
Fanny Pellizon, Centro Yoga, Lido Venezia
Sergio Pesci, Yoga Sadhana Ashram, Marcignano (Pavia)
Felice Isella, Centro Yoga Ashram, Torino
Attilio Sommavilla, Centro Yoga, Lamon
Rosanna Rizzi Silva, Roma
Frieda den Haan, Pieve Ligure (Genova)
Simone Vanni, Centro Yoga, Milano
Nella foto da sinistra Carlo Patrian, Giorgio Furlan, Antonio Nuzzo
Per capire il Tantra è necessario capire il mondo e per capirlo è necessario riprendere un antichissimo temine, apparso in alcune Upaniṣad e nella Bhagavad-Gīta: saṃsāra.
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In riferimento a quanto ci viene trasmesso dalla visione tantrica, senza accorgercene veramente, viviamo in un universo, un oceano di energie impregnate di coscienza. Purtroppo, siamo costretti e indotti a vivere l’esperienza individuale, limitata e circoscritta dell’energia a causa dell’ignoranza soggettiva che nasconde e limita la verità.
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